Dal palco di un teatro si può scoprire una prospettiva del tutto nuova sulla vita quotidiana. È un po’ come scrostare quella patina di inconsapevolezza che l’abitudine deposita sui nostri gesti e le nostre espressioni, per darsi l’opportunità di re-imparare a comunicare, a costruire relazioni e a disegnare un senso per i nostri comportamenti. In questo senso, il teatro è uno straordinario laboratorio di umanità.
Negli ultimi due anni, gli allievi del nostro corso di recitazione lo hanno appreso a poco a poco, e noi abbiamo avuto la fortuna di guidarli in questa scoperta, e meravigliarcene ancora una volta insieme a loro. Li abbiamo diretti verso le sfide dell’interpretazione e della scena, per portarli a mettere a frutto ogni esperienza in uno spettacolo di fine anno che non fosse soltanto un coronamento, quanto un catalizzatore in grado di valorizzare il percorso di ciascuno di loro. Li abbiamo accompagnati nell’esplorazione del multiforme mondo del Teatro, affidando alcune lezioni a maestri esterni, e li abbiamo accompagnati nei principali teatri della regione, per sperimentare insieme il piacere della platea. Li abbiamo visti stringere relazioni di straordinaria solidità e comprensione, perché poche cose aiutano a conoscersi l’un l’altro come costruire insieme un’improvvisazione, parlarsi in un esercizio sull’uso del diaframma o condividere le responsabilità e le emozioni che riempiono lo spazio dietro le quinte.
I nostri corsi avranno un nuovo inizio giovedì 26 settembre, dalle 21:15 alle 23:15, e proseguiranno fino a giugno al Teatro Jenco di Viareggio (via Euro Menini 51). Nella prima settimana di ottobre, in co-progettazione con la Biblioteca Marconi di Viareggio, partirà anche il nostro corso rivolto ai bambini, per il quale stiamo raccogliendo adesioni. Tutti i partecipanti potranno contare su un ambiente attento alle loro esigenze e pronto ad accoglierli in un clima di rispetto reciproco.
Si può guardare all’apprendimento dei fondamenti della recitazione come a un gioco, a una forma di esplorazione, a uno strumento utile per affrontare le dinamiche quotidiane o, persino, a una qualche singolare medicina; quel che conta, alla fine, è riconoscere in esso un’occasione per vedere il mondo da uno scorcio insolito e prezioso.